Informazioni personali

è stato dal 1 Dicembre 1995 al 30 Giugno 2005 titolare del negozio "JACKPOT Videogiochi" in Via Nazario Sauro 11/b (piazza delle Erbe), 60035 JESI (An), per la vendita di Consolles, giochi e accessori per SONY Playstation, Nintendo Game Cube e GameBoy, SEGA Dreamcast, XBOX ecc... Per contatti usare l'email giudibari@gmail.com

Situazione:

NOTA: si precisa che il negozio avrebbe continuato la sua attività se non fossero state richieste esazioni dall' Agenzia delle Entrate di Jesi in merito al famoso adeguamento ai parametri calcolati dallo "Studio di Settore" che non si addicevano al mio tipo di attività. Dopo qualche incontro con l'incaricato dell'Agenzia Entrate di Jesi e pur avendo fornito documentazione a mio parere esauriente, rendendomi conto che il mio caso non sarebbe stato compreso dall'Agenzia delle Entrate, il 29 Gennaio 2005 decisi che avrei chiuso l'attività il 30 Giugno 2005 con mio grande dispiacere.
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STORIA DEL NEGOZIO JACKPOT

PROLOGO:   tutto accadde per caso

La storia del mio negozio cominciò in maniera imprevista.
Ero un programmatore di computer e anche se ero appassionato di elettronica e animazione in computer grafica, cosa che non potei sviluppare a JESI, pur avendo fatto vari lavori, l'ultimo impiego era destinato ai software gestionali di contabilità, magazzino e produzione, ben diversi dalle mie ambizioni, ma svolgevo il mio lavoro come un rubinetto aperto senza problemi o impegni mentali particolari, ovvero lavoravo con piacere.
Un bel giorno, nel 1994, il titolare del' azienda per cui lavoravo mi diede la brutta notizia che mi fece capire che nel giro di pochi mesi sicuramente avrei dovuto cambiar lavoro. Mi ero sposato da qualche mese e le mie idee per il futuro non erano più chiare. Nel giro di qualche mese venne a mancare mio padre e pur cercando lavoro in varie direzioni e località, non ottenni nulla.

Ero senza lavoro da diversi mesi.


"Il SEGNO": come mi venne l'idea

Mentre ero in una fase della mia vita senza orizzonti chiari e certi nel Dicembre 1994 quando avevo 30 anni, mia moglie per puro caso e senza che io avessi chiesto nulla mi regalò il famoso SNES (SuperNintendo) in confezione con il mitico "Super Mario All Star". Abbastanza perplesso e meravigliato, vista la mia età, cominciai a passare qualche ora al giorno e la notte con questo gioco che man mano mi appassionava e divertiva, distraendo i miei pensieri e regalandomi momenti veramente rilassati e piacevoli.
Venne il momento di acquistare il gioco successivo, e fu il momento dell'acquisto errato. In un Ipermercato con una piccola vetrina dedicata a questi videogiochi, veramente con poca scelta, acquistai il gioco degli "Antenati" (serie a cartone animato) che non fu di mio gradimento perchè veramente indicato per un pubblico infantile (era una gara a rincorrersi tra i personaggi) lo riportai indietro e chiesi di sostituirlo con altro, cosa che mi fu concessa, visto che nessuno aveva saputo darmi informazioni e delucidazioni in merito al prodotto, e scelsi per fortuna un fantastico gioco arcade di combattimento aereo con scrolling laterale "U.N. Squadron" il quale mi entusiasmò e contribuì ad elevare la mia abilità e riflessi di reazione nel gioco.
Io per mia natura voglio sempre raggiungere un obiettivo quando mi dedico a qualche cosa, in questo caso la fine del gioco, e ci riuscii.
Iniziai a comprare qualche rivista dedicata al settore dei videogiochi per consolle e vidi che nel periodo natalizio sarebbe uscito in commercio il famoso "DONKEY KONG COUNTRY".
Un giorno andando con mia moglie in giro per vetrine vidi esposto in un negozio di PC (non faccio il nome del negozio, comunque non esiste più da parecchi anni) il suddetto videogioco alla strabiliante cifra di Lire 290.000 che vista la mia situazione non potei acquistare, ma forse se avessi avuto disponibilità sufficiente non l'avrei acquistato comunque visto che sulle riviste del settore veniva indicato alla metà del prezzo.
Provai ad ordinarlo tramite riferimenti di grossi rivenditori in alta Italia trovati nelle riviste, ma la cosa diventava ardua ed estenuante con attese che si protraevano senza considerare la spesa telefonica che in quei tempi era sostenuta.

Un giorno dissi a mia moglie, che gli stessi problemi che stavo incontrando io per acquistare questo genere di articolo potevano averli chissà quante altre persone, senza considerare chi semplicemente doveva acquistare per fare regali indiretti.
Andammo per caso a visitare un negozio di videogiochi che vedemmo per caso a Falconara lungo la strada, veramente piccolo ed angusto, non ci si girava quasi, ma i prezzi erano sempre molto alti rispetto a quelli sulle riviste.

Questo fu "il SEGNO" che cominciò a mettere in moto il mio cervello con tante idee e percorsi.

Ma da che parte cominciare e con quali risorse ?



JACKPOT:  l' inizio

Durante i primi sei mesi del 1995 riflettevo, analizzavo e valutavo i possibili costi e rischi nell' aprire un negozio specializzato in soli videogiochi da consolle e forse anche per PC.
Consultando le varie riviste del settore videoludico, compresi che il modo meno rischioso e con costi contenuti era quello di aggregarsi con il franchising a chi poteva anche suggerire gli articoli più sicuri con minor rischio di invenduto. Ma la cosa non mi convinceva comunque.
Durante l'estate cominciai a consultarmi con il commercialista e finalmente contattai il primo franchising più pubblicizzato in quel momento per comprendere quali sarebbero stati i costi iniziali. Ma quando contattai varie banche per chiedere un prestito, spiegando il tipo di attività che avrei avviato, cadevano tutti dalle nuvole non credendo e non comprendendo la mia iniziativa ed oltretutto non mi davano affidabilità per il gestore del franchising scelto (probabilmente non affidabile finanziariamente).
Continuai a cercare altri franchising con difficoltà, finchè ne trovai uno in una regione limitrofa.
Sottoposi nuovamente la mia idea ad una banca che mi disse che avrebbe valutato la cosa.
Abbastanza sfiduciato, era il mese di settembre, in attesa di buone nuove dalla banca, mi recai con mia moglie per qualche giorno a Venezia e in quei giorni chiamai la banca per eventuali comunicazioni. Finalmente la banca disse SI, mi concedeva un finanziamento di soli 30 milioni di lire, pochi ma  potevano bastare.
Qui a Venezia scelsi anche il nome del negozio, ovvero JACKPOT, dovuto al fatto che essendo andato in quei giorni al Casinò di Venezia e giocato con le Slot Machine venni ispirato dal loro "jackpot", senza vincere ma la mia vittoria l'ebbi con la notizia del finanziamento.


PRIMI PASSI: cominciare da zero

Ovviamente la prima cosa era trovare un locale idoneo e il più possibile esposto al passaggio delle persone e per caso lo trovai in una posizione ideale, in centro città a circa 100 metri dalla piazza prinipale di JESI, in Via Nazario Sauro 11/B,  e  con la fortuna di avere anche la fermata delle corriere che portavano un notevole flusso di persone e in particolare studenti proprio al mio negozio, inoltre ero a fianco al mercato storico della città, altra fonte di clientela, e poi il transito libero del traffico cittadino con parcheggio relativo.VERAMENTE FORTUNATO PER COMINCIARE !

 Pensate che nel 1995 un PC pentium 100 con requisiti medio alti, comprensivo di scanner e stampante a colori costava circa 5,5 milioni di lire, quindi il 20% del finanziamento ottenuto. Il problema grande lo trovai con gli espositori dei videogiochi in CD e cartucce ROM. Il mio ideale di esposizione per i giochi era quello del fronte scatola bene in vista, perché ovunque ero andato come cliente per acquistare, tutti i giochi erano esposti uno sopra l'altro e ciò non mi piaceva e creava confusione. In commercio non esisteva un espositore idoneo per le confezioni Playstation 1, Supernintendo, Sega Saturn ecc. Allora mi armai di ingegno e con la mia abilità di costruire ed assemblare progettai le mie bacheche ideali da esposizione, ovviamente lucchettate per evitare furti. Pensate che erano tanto pratiche e comode che negli anni ne assemblai anche altre ad un costo di realizzazione veramente basso. Poi adottai fin da subito 3 postazioni prova, con TV e sedia, per Playstation 1, Sega Saturn e Supernintendo.
 Si, mi sembrava giusto che il cliente interessato ad acquistare potesse provare 2 o 3 giochi prima di effettuare l'acquisto. Interfacciai le postazioni interne con dei televisori esposti in vetrina esterna così chi passava sarebbe rimasto incantato nel vedere in azione i videogiochi della nuova era Playstation 1 e Sega Saturn.
Ora posso dirvi che ero sicuramente destinato ad avviare questo tipo di attività, perché ci crediate o no quando decisi di aprire il negozio lo feci per puro caso in coincidenza del debutto Europeo della Playstation 1 senza saperlo. Il mio negozio non era grandissimo ma era sicuramente molto accogliente.
La pubblicità per aprire il mio negozio non la feci in grande stile, ovvero senza inaugurazione, volantinaggio fatto da me e mia moglie, e vari manifesti da 80 x 150 cm sparsi per Jesi pochi giorni prima dell'apertura. 

Diciamo piuttosto soft e in sordina. Poi c'era la pubblicità del franchising sulle riviste videoludiche a livello Italiano.


3...2...1... SI COMINCIA !!!   era il 1 Dicembre 1995

Visto e considerato che un negozio come il mio non esisteva, e non sapendo con quale velocità il numero dei clienti si sarebbe incrementato, il rischio era alto nel tenere scorte di magazzino quindi mi regolai di conseguenza. Vedi Lista Articoli disponibili il primo giorno di apertura: Clicca QUI
Incredulo, effettuai la prima vendita, l'unica della giornata, "Dragon Ball Z" versione giapponese per Sega Saturn al prezzo di L. 165.000. Ancora ricordo il cliente di cognome Molinari che divenne cliente abituale. Ovviamente diversi curiosi entrarono in quel giorno, e visto che la fermata delle corriere era proprio davanti al negozio, chi era in attesa del pulman entrava a curiosare o guardava curioso i giochi in esecuzione sui TV in vetrina esterna.
Anche se quel giorno vendetti un solo articolo fui contento.

(22/01/2015  seguito ... prossimo futuro ... e se mi va ..... )